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Domenica 5 luglio 2015 Festa di Santa Maria Goretti.

Nel 113° anno dal martirio della piccola martire, ricordiamo il valore del suo sacrificio, con la preghiera e con iniziative utili alla nostra riflessione. La festa inizia con il triduo giovedì 2 luglio e culmina domenica 5 luglio, con le varie messe durante tutto l’arco della giornata, fino a quella della sera, alle ore 21, presieduta dal Vescovo Mons. Giuseppe Orlandoni.

Consulta le foto delle celebrazioni

santuario santa maria goretti 2015

 

 

A seguire l’interessante riflessione della giornalista Laura Mandolini.

 

Maria Goretti, piccola santa a volte incompresa. Forse anche da noi, quando ci ostiniamo a rinchiudere i nostri santi nelle nicchie di un devozionismo asfittico e di ritualità sempre uguali a loro stesse. Anche il ‘tema’, se così si può dire, della sua santità può suonare superato ed anacronistico. Ci saranno sempre coloro che sono contro ‘a prescindere’. Per loro, Maria Goretti ha vissuto un martirio quasi ‘superfluo’, tanto valeva essere violentata e rimanere in vita! Così come altri vedono nella sua canonizzazione il desiderio della Chiesa di proporre ai fedeli un modello di donna remissiva, a testa bassa e santa se capace di sopportare con eroismo ogni sofferenza.
Molto più sensato, invece, rileggere con i criteri del Vangelo la breve biografia di una ragazza di campagna profondamente innamorata di Dio. È una santità che chiede un supplemento di attenzione, profondità e raffinatezze spirituali rare. A fronte dei nostri accomodamenti, continui compromessi e giochi al ribasso, Marietta intanto ci dice che non esistono mezze misure: il Vangelo è esigente, radicale, allergico al conformismo. Ed è capace di far incontrare la radicalità (assai diversa dal fanatismo o dall’esaltazione) con l’amore verso tutti, a costo della vita. Maria Goretti rifiuta la violenza alla sua dignità mettendo in guardia il suo uccisore dal male che avrebbe devastato la sua vita (“Se fai questo vai all’inferno…”). È la logica di Dio, pura e semplice: mentre subisce i colpi mortali, pensa al bene di chi la sta uccidendo. E’ la nonviolenza portata alle estreme conseguenze, è l’avere chiarissima, nonostante la giovane età, quella dignità umana che appartiene a tutti.
Viene voglia di parlarle a cuore aperto, oggi, in tempi di grandi fatiche, per ritrovare il gusto di assaporare vite così intense: “Che storia, la tua, Maria! Hai conosciuto troppo presto il degrado e la miseria di chi assomiglia più ad una bestia da soma che ad un essere umano. Hai pagato sulla tua pelle l’arroganza di uomini prepotenti, violenti, disumani che anche oggi, ad ogni latitudine, fanno tanto, troppo male alle donne a loro più vicine. Hai capito da subito che affidarsi a Dio significa scegliere da che parte stare, giorno dopo giorno, nei momenti più banali di una difficile quotidianità come nel momento supremo del tuo sacrificio. Hai compreso il valore unico e inestimabile della vita, della propria dignità, della bellezza, materia prima della Creazione. Hai condensato centinaia di volumi di teologia in poche, semplici parole di perdono. Piccola santa coraggiosa, hai fatto anche piazza pulita della gretta convinzione che i bambini, i ragazzi non siano capaci di vivere fino in fondo la fede nel Signore. Ci metti in guardia dalla facilità con la quale ci pensiamo immuni dal male. Ci fai avere nostalgia delle cose belle, di relazioni pulite, di umiltà vissute e affidamenti sinceri. Maria, coraggiosa piccola donna. Vorremmo diventare più buoni, più sensibili, più attenti alle fragilità, più determinati a denunciare violenze e sopraffazioni, specialmente su chi è piccolo, debole. Vorremmo essere adulti più sensati, capaci di indicare il Bene a chi ci è affidato, di far gustare loro quello che conta davvero. E soprattutto vorremmo essere più degni di essere nati nella tua terra: da quel terribile 6 luglio1902 è benedetta da un fiore che rende le nostre meravigliose colline ancor più luminose e splendenti”.

Laura Mandolini