Riflessione di Sorella Francesca Fratini, operante presso il Santuario di Santa Maria Goretti a Corinaldo
È stata una grazia poter essere presente a questa memoria della nascita di Marietta, non l’avevo mai conosciuta così da vicino, tanto da poter entrare in quel mistero d’amore che l’ha spinta a sacrificarsi fino al martirio pur di far la volontà di Dio.
Una bambina di 12 anni, di sicuro non avrà mai letto un libro di teologia, non avrà mai studiato le Sacre Scritture, ma, di sicuro, conosceva nell’intimità Gesù.
La penso quando, con i suoi genitori, costretti a migrare in una terra a loro sconosciuta, teneva stretta a sé l’immagine di Maria, di fronte alla quale la famiglia Goretti era solita pregare.
Lei teneva quell’immagine attaccata al suo cuore, sapendo con certezza che la madre di Dio non l’avrebbe mai abbandonata, ma si sarebbe presa cura della sua amata famiglia.
Marietta è una bambina cresciuta nell’intimità del casolare domestico, dove ogni cosa veniva fatta per amore di Dio: tutto era un offerta a Lui.
È cresciuta obbedendo ai suoi genitori, aiutando la mamma nelle faccende domestiche senza mai lamentarsi, ma cantando la gloria di Dio che ogni giorno cresceva nel suo cuore.
La vedo mentre recita il rosario e medita la vita di Gesù attraverso i misteri che si fanno carne nel suo cuore.
Mentre viene accoltellata lei pensa al suo aguzzino, alla sua anima..” Alessandro non lo fare, Dio non vuole, questo è peccato, tu vai all’inferno”.
Marietta sa che il suo corpo è costato il sangue di Gesù, sa ciò che Lui ha sofferto per lei, per questo non vuole oltraggiare il suo corpicino riscattato da Gesù a caro prezzo.
L’ambulanza di quel tempo è un carro trainato da cavalli, le ruote non hanno ammortizzatori, la lettiga non ha un materasso e un cuscino, il medico non ha la morfina, nessun antidolorifico, solamente la simbiosi con Gesù, nessun lamento esce dalla sua bocca, nessun gemito: imita Gesù in tutto.
Viene operata senza anestesia, ricucita con ago e filo… quanti dolori… lei non contrae neanche il viso, ma pronuncia solamente il nome dolce di Maria.
Penso a noi, un piccolo taglio e subito ci lamentiamo. Lei no!
Mamma Assunta accanto a quel corpicino martoriato le ha portato quella dolcezza di mamma che ogni figlio cerca quando è malato, ma Marietta pensa ai suoi fratellini… “Mamma come stanno i miei fratellini e le mie sorelline?”.
E al cappellano dell’ospedale riguardo ad Alessandro dirà “Lo perdono e lo voglio con me in paradiso!”.
Marietta ha in sé la consapevolezza di essere figlia di Dio, generata sotto la croce da Gesù che è morto per ognuno di noi. A 12 anni ci insegna che vivere in Cristo è offrire se stessi, custodire la vita come dono di grazia.
Lei non ha mai pensato a se stessa, ma ha sempre donato ogni suo istante di vita agli altri, custodendo la purezza come virtù eccelsa al cuore di Dio.
Grazie Marietta, tu ci indichi la strada da seguire per piacere a Dio, la strada per la santità alla quale ognuno di noi è chiamato e a cui anela.
Sorella Francesca